giovedì 17 gennaio 2013

Diventare custodi


Nel post precedente abbiamo introdotto l'argomento dello scambio dei semi e dell’autoproduzione delle piantine. Premesso che non è possibile ottenere “artigianalmente” piantine di qualità di tutte le specie, questo tuttavia non ci impedisce di sperimentare e divertirci.

L’autoproduzione di piantine acquista una grande importanza se si parte da semi di varietà antiche, rare e dimenticate.

Oggi si fa un gran parlare di perdita di biodiversità di piante ed animali che rischiano l'estinzione. Si finisce sempre col pensare a piante ed animali esotici e lontani da noi, invece ogni giorno scompaiono specie e razze animali, specie vegetali, varietà e cultivar che hanno accompagnato le comunità agricole fino a pochi decenni fa.

Noi con i nostri orti possiamo diventare custodi di questi tesori, inoltre esistono diverse associazioni nazionali ed internazionali e anche manuali su come produrre correttamente le proprie sementi.

Molti di noi hanno il ricordo dei “cartocci” e dei vasetti di vetro in cui i nostri nonni e bisnonni conservavano le loro sementi un anno per l'altro. Molti emigranti sono partiti con il loro fagotto di sementi. Alcune varietà si sono salvate e sono ritornate in Italia proprio grazie a loro.

Oltre alla grande importanza di diventare custodi di queste ricchezze in pericolo, si possono anche coltivare vere e proprie curiosità botaniche di cui vi faccio solo alcuni esempi: melanzana verde e melanzana rossa, patata viola, carota gialla e tante altre.

Spero che questo post stimoli l'interesse per le antiche varietà e spinga chi ancora può ad intervistare i propri nonni, gli anziani vicini di casa o anche solo a navigare alla ricerca delle tante storie di semi che si possono trovare.

 (Il carciofo violetto di San Luca, un'antica varietà di carciofo tipica delle colline bolognesi, 
ormai quasi scomparsa)

Nessun commento:

Posta un commento