Continuando sulla scia del post precedente, ecco un altro
frutto che può darci qualche brutta sorpresa se non viene raccolto al momento
appropriato.
Sarebbe veramente deludente se, alla fine di un bel pranzo
estivo, dopo aver tolto il cocomero dal frigo e affondato il coltello, ci si
accorgesse che è stato colto dall'orto troppo presto.
Ci sono piccoli indicatori che possono darci un’idea dello
stato di maturazione del frutto.
Anche in questo caso è molto importante l'esperienza, quindi
impariamo ad essere attenti ai particolari e a fare tesoro delle esperienze
passate.
Per quanto riguardo l'anguria, il primo fattore da tenere
sotto controllo è l'intensificazione del colore giallo della parte che poggia
sul terreno. Per apprezzare questa variazione è fondamentale non ruotare
l'anguria durante il ciclo colturale.
Un’altra modificazione esterna che possiamo notare quando la
nostra anguria è al giusto grado di maturazione è la diminuzione della peluria
del suo picciolo. Questa modificazione da sola non è sufficiente a darci la
sicurezza che il frutto sia maturo, in quanto la riduzione della peluria può
essere dovuta anche ad altri fattori come, ad esempio, lo stress della pianta.
L'ultimo aiuto che la pianta ci da per non avere brutte
sorprese a fine pasto è l'inizio di un processo di disseccamento del viticcio
che troviamo alla base del picciolo del cocomero.
Se teniamo sotto controllo tutti questi piccoli indicatori,
le angurie non avranno più segreti per noi.
Per chi non ha ancora sperimentato la coltivazione delle
angurie consiglio quelle baby, che
danno meno problemi e quindi più soddisfazioni. Ma questo è un altro discorso
che magari affronteremo nella stagione giusta.