martedì 18 dicembre 2012

La raccolta delle brassiche

Gli ortaggi che oggi coltiviamo nel nostro orto appartenenti alla famiglia delle Brassicacee sono un ottimo esempio di come l'uomo nei secoli si sia dato da fare. Partendo da una sola pianta, infatti, tramite selezioni assolutamente naturali ha ottenuto ortaggi molto diversi tra loro (cavolfiore, cavolo cappuccio, verza, broccolo, ecc.).
Nel periodo invernale, tutti questi ortaggi sono una fonte insostituibile di vitamine e altri elementi preziosissimi. Alcuni consigliano di consumare almeno un chilo di cavolo cappuccio la settimana per la prevenzione di gravi patologie. Grazie alle loro proprietà, nella storia questi ortaggi hanno reso possibile per l'uomo cose straordinarie come la scoperta dell'America, ma questo non è il luogo dove raccontare questa storia.

Con questo clima ormai le brassiche sono tra i pochi ortaggi che possono aver resistito nei vostri orti o nei vostri vasi, ma quando è il momento giusto per raccoglierli?
Ecco alcune indicazioni semplici ed infallibili per raccogliere i nostri ortaggi nel pieno del loro sviluppo e delle loro qualità organolettiche.

Cavolo cappuccio
Il cavolo cappuccio è uno di quegli ortaggi che deve essere tastato per capire se è pronto per essere colto. Così come per la verza, deve aver ben riempito lo spazio tra le foglie e deve aver raggiunto una discreta durezza per essere reputato pronto. Basta provare a toccarlo per capire di cosa sto parlando.
Attenzione a non aspettare troppo: si rischia di incorrere in spaccature che potrebbero essere piccole e insignificanti ma anche profonde e improvvise. Le spaccature non compromettono la bontà del nostro ortaggio ma ne rendono difficile la conservazione. È un peccato privarsi della possibilità di stoccare in cantina o nel terrazzino esposto a nord (quello che non abbiamo potuto adibire a orto) questi ortaggi che possono tenere per lunghi periodi.

Cavolfiore
Il cavolfiore ha uno sviluppo molto veloce e da quando l'infiorescenza si sviluppa a quando questa è pronta per la raccolta possono passare davvero pochi giorni. Bisogna quindi monitorarlo da vicino e, non appena il cavolfiore risulta scoperto dalle foglie della corona, è necessario raccoglierlo. Già dal giorno seguente comincerà a ingiallire. Il colore giallo dipende dai fiori che cominciano a schiudersi e indica che siamo arrivati un po' in ritardo, ma non ne compromette la bontà.

Broccolo
Anche in questo caso parliamo di un'infiorescenza (insieme di piccolissimi fiori) e un occhio attento può notare quando questi cominciano a schiudersi e raccogliere il suo ortaggio.
A differenza degli altri due, il broccolo può essere lasciato in campo anche quando ha finito di produrre perché, se la stagione lo permette, darà origine a tante piccole infiorescenze laterali che potranno essere usate per squisite ricette.


Spero che queste informazioni possano risultare utili a chi ha ancora qualcosa da raccogliere nel proprio orto...altrimenti fatene tesoro per il prossimo anno!

martedì 6 novembre 2012

L'orto di Isa

Isa, un'amica del blog, ci ha scritto inviandoci il suo bilancio di fine stagione.

A fine marzo aveva seminato basilico, prezzemolo, misticanza e rucola selvatica.




Poi ha trapiantato il basilico sia in vasi per il terrazzo che nell'orto, dove ha potuto testare la sua funzione di allontanare gli insetti dannosi...ed ora ha il freezer pieno di pesto!!!

Inoltre, ha sperimentato il macerato di ortica come “insetticida” contro gli afidi delle zucchine ma anche come valido aiuto per le piante in difficoltà.
Citando le sue parole: “Costo zero e totalmente bio, ma che puzza!!”


Continuando a citare le parole di Isa: “I risultati dopo la prima stagione di sperimentazione sul balcone sono stati soddisfacenti: la pianta di peperone ha dato solo 3 frutti, forse il vaso era troppo piccolo, (nella foto ne vedi uno verde, ma a metà agosto erano rossi) e il pachino ci ha regalato tanti pomodorini, piccoli ma dolcissimi.”


Non posso fare confronti con la resa delle stesse piante nell'orto, il pachino nell'orto é diventato un alberello e sta continuando a produrre, così come i peperoni, ma lo spazio in terrazza é quello che vedi, non posso mettere vasi più grandi”.

A questo proposito mi piacerebbe in futuro approfondire con voi il discorso delle concimazioni.
Sebbene, infatti, nell'orto le piante abbiano sicuramente la possibilità di esplorare maggiormente il terreno alla ricerca di ciò che gli serve, siamo invece noi a dover far trovare loro ciò di cui hanno bisogno quando optiamo per un metodo di coltivazione in vaso.

Isa, complimenti per il tuo lavoro e grazie per averlo condiviso con noi; sono sicuro che con le giuste concimazioni riuscirai ad avere produzioni abbondanti anche in terrazza!




giovedì 13 settembre 2012

Segnalazione

Volevo segnalare agli interessati questo sito: http://godsavethegreen.it/italiano/
Mi è sembrata una bella iniziativa.

In modo particolare vi invito a visitare la sezione video, nella quale potrete trovare la bella esperienza di un fantastico orto in terrazza a Torino.

A presto!

venerdì 7 settembre 2012

L'anguria


Continuando sulla scia del post precedente, ecco un altro frutto che può darci qualche brutta sorpresa se non viene raccolto al momento appropriato.
Sarebbe veramente deludente se, alla fine di un bel pranzo estivo, dopo aver tolto il cocomero dal frigo e affondato il coltello, ci si accorgesse che è stato colto dall'orto troppo presto.

Ci sono piccoli indicatori che possono darci un’idea dello stato di maturazione del frutto.
Anche in questo caso è molto importante l'esperienza, quindi impariamo ad essere attenti ai particolari e a fare tesoro delle esperienze passate.

Per quanto riguardo l'anguria, il primo fattore da tenere sotto controllo è l'intensificazione del colore giallo della parte che poggia sul terreno. Per apprezzare questa variazione è fondamentale non ruotare l'anguria durante il ciclo colturale.
Un’altra modificazione esterna che possiamo notare quando la nostra anguria è al giusto grado di maturazione è la diminuzione della peluria del suo picciolo. Questa modificazione da sola non è sufficiente a darci la sicurezza che il frutto sia maturo, in quanto la riduzione della peluria può essere dovuta anche ad altri fattori come, ad esempio, lo stress della pianta.
L'ultimo aiuto che la pianta ci da per non avere brutte sorprese a fine pasto è l'inizio di un processo di disseccamento del viticcio che troviamo alla base del picciolo del cocomero.

Se teniamo sotto controllo tutti questi piccoli indicatori, le angurie non avranno più segreti per noi.
Per chi non ha ancora sperimentato la coltivazione delle angurie consiglio quelle baby, che danno meno problemi e quindi più soddisfazioni. Ma questo è un altro discorso che magari affronteremo nella stagione giusta.

mercoledì 29 agosto 2012

Le melanzane


Ho notato che, sopratutto per alcuni ortaggi in particolare, è complicato capire qual è il momento opportuno per raccoglierli. Per questa ragione nei prossimi post cercherò di dare alcune semplici indicazioni per semplificarvi questo compito.
Non è piacevole coccolare con tanto amore una grossa anguria per poi aprirla e trovarla di un rosa pallido…

Tutte le esperienze, anche quelle negative, accrescono la nostra esperienza e ci rendono ortolani migliori. Provare e riprovare senza mai demoralizzarsi è il sistema migliore per diventare esperti coltivatori. A volte, però, un piccolo aiuto non guasta e proprio alla fine del lavoro, quando i frutti sono pronti per essere raccolti, sbagliare è proprio da evitare.

Cominciamo con la melanzana che, a differenza di molti altri ortaggi, fin da piccola ha il suo caratteristico colore scuro. Le melanzane, inoltre, a volte ci “fregano” diventano marroni mentre noi stiamo ad aspettare che crescano e diventino grosse come quelle del supermercato.
La melanzana deve mantenere la sua lucentezza: una volta diventata opaca è già troppo matura quindi amara e piena di semi.
Teniamo sotto controllo le nostre melanzane e ogni tanto andiamo a tastarle, devono esse sode ma né dure (acerbe) né tenere (troppo mature).
Meglio raccoglierle più piccole e leggermente “indietro” piuttosto che troppo mature. Magari non riusciremo a raggiungere grossi calibri, ma sicuramente il gusto e la soddisfazione saranno altissimi.
Ricordate che, nel caso della melanzana, investire in piante innestate è una strategia che porta i suoi frutti…nel vero senso della parola!!

Ovviamente in questo post ho preso in considerazione le melanzane lunghe o tonde ma di colore viola intenso e non varietà striate o bianche.
Vi consiglio però di provare anche le squisite e dolci melanzane bianche, in particolare “la bianca di Imola”; se riuscite a trovarla è una delle poche varietà antiche di ortaggi che si è salvata nella nostra zona.

Ultimo accorgimento onde evitare di rovinare le nostre piante di melanzane: usate sempre le forbici.
Le melanzane, infatti, si staccano con difficoltà e tirandole rischiamo di rovinare la nostra pianta.

martedì 31 luglio 2012

Per chi non va in ferie



Questo è l'ingrato periodo in cui sarebbe consono trapiantare buona parte delle piantine di ortaggi cosiddetti invernali. Per fortuna molti di voi saranno in ferie alla ricerca di sollievo dalle alte temperature, ma se qualcuno di voi rimane a casa potrebbe sperimentare la messa a dimora di cavoli, broccoli, finocchi, ecc.
Anche le nostre piantine, però, soffrono il caldo e in modo particolare nella fase del trapianto sono ancora più sensibili e delicate.

Se qualcuno di voi vuole cimentarsi nell'impresa basterà scegliere la zona più ombreggiata del terrazzo o dell'orto o magari utilizzare il Tessuto Non Tessuto, che in questo caso ha la funzione di ombreggiare le piantine durante i primi giorni.
La cosa migliore satebbe che il TNT non toccasse le piantine, bastano semplici strutture o qualche picchettino. Chi di voi lo usa già in inverno per proteggere le piante dal freddo sarà sicuramente esperto in soluzioni fantasiose.

Il TNT è utile anche per chi vuole seminare in questi periodi caldi e soleggiati.
Coprire la superficie seminata la protegge dai raggi del sole e rallenta la perdita di acqua favorendo la nascita dei semi.
Non fate mai mancare l'acqua alle piantine nel primo periodo: un forte stress le rovinerà, rendendo impossibile la produzione di ortaggi decorosi prima che venga troppo freddo.

mercoledì 4 luglio 2012

I cetrioli


Grazie alle interessanti domande di Gianluca, ecco nascere (in ritardissimo!!) un nuovo post.
Gianluca, infatti, mi ha scritto:

Ho da poco impostato un piccolo orto in terrazzo, sta andando piuttosto bene (credo!) anche se la luce non è molta. Tra le altre cose ho piantato anche due cetrioli.
Adesso leggendo un po' in rete vedo che c'è chi dice di cimarli alla quarta/quinta foglia,
chi dice di no, chi dice che non serve se li fai rampicare (è il mio caso),
chi dice che è sufficiente rimuovere i fiori maschi.
Vorrei sapere se puoi darmi un consiglio a riguardo e in caso
se mi spieghi un po' la procedura di cimazione.
C'è da dire inoltre che nel mentre che io scoprivo questa cosa le piantine sono ormai arrivate
alla settima foglia e stanno buttando l'ottava... Che faccio?

Oggi parliamo di cetrioli, una pianta che si adatta bene alla coltivazione in terrazza in quanto è possibile ottimizzare lo spazio e farla crescere in verticale. Se la nostra scelta è quella di trattare i cetrioli come rampicanti, la cimatura è una tecnica da sconsigliare. Infatti, privare la pianta della sua cima (cimare) stimola la stessa a produrre getti laterali. Questa tecnica in allevamento a terra è utile per mantenere la pianta compatta e ottimizzare lo spazio (sopratutto negli orti di piccole dimensioni).

Io consiglio sempre di coltivare il cetriolo come un rampicante: non toccando terra, i frutti si mantengono più sani e maturano in maniera migliore. Ovviamente questo tipo di allevamento è più impegnativo in quanto richiede una struttura abbastanza robusta. Spesso possiamo utilizzare graticciati o recinzioni già presenti e farli diventare piante schermanti.

Per quanto riguarda l'eliminazione dei fiori maschili, è una tecnica inusuale e che a mio avviso non porta nessun vantaggio, anzi può rendere difficile la fecondazione dei fiori femminili.

Infine, per chi evita di coltivare i cetrioli perché ha difficoltà a digerirli: sappiate che esistono varietà dette olandesi molto digeribili...per cui non avete più scuse, dovete provare!

lunedì 4 giugno 2012

Aggiornamenti da Simona e la corretta gestione dei pomodori


Anche se sempre postati in ritardo ecco alcuni aggiornamenti dall'orto di Simona, nel quale cominciano ad “intravedersi” alcuni frutti...ma anche ospiti inaspettati come i funghi. 


A differenza delle malattie fungine che possono colpire le nostre piante, questi funghi non sono di nessun intralcio per le nostre coltivazioni, anche se non so dirvi se siano buoni da mangiare. Andando a curiosare in rete troverete diverse esperienze anche di coltivazioni di funghi in casa.





Riprendo una foto inviata da Simona per introdurre un nuovo argomento che comincerà ad interessare tutti quelli che hanno seminato o trapiantato pomodori.


Esistono diverse operazioni colturali da svolgere sulla chioma dei pomodori.
Solitamente quando le piante di pomodoro raggiungono i 20-30 cm cominciano a sviluppare getti basali e getti ascellari.
In particolare nei terrazzi è fondamentale sfruttare l'altezza quindi si alleverà un unico fusto. Vanno quindi eliminati tutti i getti basali usando le dita e nessuno strumento meccanico, in modo da evitare la trasmissione di malattie tra pianta e pianta.
Oltre a questo tutti i pomodori sviluppano getti all'ascella di ogni foglia, detti anche cacchi. Onde evitare la perdita della dominanza apicale, è buona norma eliminare questi getti utilizzando sempre le dita. Questo permette ai pomodori di produrre più a lungo e di sfruttare meglio il poco spazio a nostra disposizione.
La scacchiatura è una tecnica che va ripetuta con una certa regolarità per tutta la vita del pomodoro.
Altro accorgimento importante per la salute dei nostri pomodori è eliminare le foglie vecchie alla base delle nostre piante. Quando le foglie basali cominciano a rovinarsi, è possibile eliminarle mantenendo così la base della pianta più arieggiata e sana.
A fine stagione, quando le giornate cominciano ad accorciarsi e le temperature accennano a calare, si procede alla cimatura delle piante di pomodoro: eliminando la cima delle piante si permette alle ultime bacche di maturare. Lasciando vegetare la pianta fino ai primi freddi ci si troverebbe con pomodori verdi da raccogliere senza la possibilità di farli maturare. Esistono molte ricette da eseguire con i pomodori verdi quindi se non ve la sentite di cimare le piante nessuna bacca andrà comunque sprecata!

sabato 12 maggio 2012

L’orto all’asilo!


Tra i partecipanti del nostro corso sugli orti in piccoli spazi erano presenti anche delle educatrici del Nido Piccole Invenzioni del Comune di Bologna, il quale quest’anno sta curando un progetto che vede coinvolti adulti e bambini nella costruzione di due orticelli all'interno di due vascone in legno. 
Con la forte motivazione di questa esperienza nell’asilo in cui lavorano, hanno quindi colto l’occasione di partecipare al corso per approfondire la proprie conoscenze e poter contribuire maggiormente al progetto.

Qualche tempo fa mi hanno inviato una dettagliata e-mail in cui mi mostravano i lavori da loro svolti, ed è con immenso piacere che condivido queste informazioni con voi.

Il progetto è partito in autunno predisponendo una zona nell'atelier del nido 


in cui hanno trovato posto i fagioli e i semi di zucca seminati dai bimbi, 


e una piantina di rosmarino a cui si sono aggiunti, nel tempo, i bulbi di giacinto e di amarillis.


Abbiamo continuato a lavorare con i bambini travasando le piantine cresciute di fagioli e, grazie ai consigli di Marco, abbiamo seminato i piselli e il prezzemolo in contenitori adattati da materiali di recupero.



Il 18 aprile si sono svolti dei grandi lavori all'aperto: dopo avere riempito di terra le vascone costruite lo scorso anno dai genitori, i bimbi hanno aiutato a trapiantare piantine di insalata, pomodori e quelle cresciute dai piselli che avevano seminato.
Abbiamo anche osato seminare le carote in un grande mastello...ora non ci resta che innaffiare e aspettare.



Sicuramente le piantine ora sono un po’ stressate, con tutti quegli aiutanti in campo, ma siamo sicure che per i bimbi ne valesse davvero la pena!

“Piccole Invenzioni” è un nido part-time e Centro per bambini e genitori del Quartiere Navile, in via Saliceto 5/4. Se avete bimbi dai 0 ai 3 anni venite a trovarci il martedì pomeriggio dalle 16 alle 18,30: vi faremo vedere il nostro orto e potrete fermarvi a giocare insieme ad altri genitori e ai loro bambini.

giovedì 26 aprile 2012

Insalata in cassetta


Mi hanno inviato un'email Tommaso e Greta, chiedendomi qualche consiglio su come coltivare la lattuga sul balcone, in particolare:

- È possibile coltivarla all'interno delle classiche cassette di legno e, nel, caso posizionare le une sulle altre?
- Quale terriccio mi consigli e dove posso acquistarlo?
- Come vanno posizionati i semi e in che numero?

Coltivare le insalate in cassetta è sicuramente un'ottima soluzione..
È anche possibile impilare diverse cassette, basta avere alcune accortezze.

Per prima cosa bisogna scegliere le cassette più adatte.
Ovviamente quelle riciclate sono le migliori, ma l'aspetto più importante da considerare è lo spazio che rimane tra una e l'altra quando si impilano: più spazio rimane, più luce passa...e meglio è!

Dopo aver trovato le cassette adatte, che devono essere tutte uguali così da impilarsi perfettamente, bisogna pensare a come farle diventare dei perfetti contenitori per le nostre insalate.
Appoggiare sul fondo e sui bordi del Tessuto non Tessuto o della iuta è la soluzione migliore. Se proprio non si hanno questi materiali, si può utilizzare anche un sacco dell'immondizia adeguatamente forato per fare uscire l'eventuale acqua in eccesso.

 (Pubblico nuovamente una foto dell'insalata in cassetta dell'orto di Simona, di cui abbiamo già parlato qui)

A questo punto abbiamo il contenitore e dobbiamo scegliere il substrato.
Un terriccio universale va benissimo, ma se vogliamo avere un occhio di riguardo per l'ambiente impariamo a leggere la composizione e ad evitare quei terricci preconcimati con concimi chimici e quelli contenenti molta torba. La torba, pur essendo un materiale naturale, viene estratta in bellissimi ambienti che vengono deturpati per questo scopo. Esistono ottimi terricci prodotti utilizzando i rifiuti organici cittadini.

Ora che il substrato è pronto, possiamo passare alla semina.
Esistono tantissimi tipi di insalata e per decidere a quale distanza mettere i semi la cosa migliore è leggere i sesti di impianto sul retro di ogni busta di semente.
Come regola generale i semi vanno interrati ad una profondità di una volta e mezzo il loro diametro. Spesso coi semi piccoli è sufficiente appoggiarli sul terreno e poi coprirli con un velo di terriccio e pressare leggermente con le mani.

Il segreto per coltivare le insalate su più livelli è avere cassette a stadi di crescita diversi.
La cassetta più bassa, che ha meno luce, sarà quella appena seminata, mentre quella in alto che ha più spazio e più luce conterrà le insalate ormai pronte per il piatto.

Spero di essere stato chiaro, ma se ho sollevato dei dubbi fatemi sapere e posterò un tutorial fotografico!

martedì 17 aprile 2012

L'orto di Simona, il tessuto non tessuto e l'insalata


Giorni fa Simona mi ha mandato alcune foto del suo orto in terrazza.


In questi giorni in cui sembra tornato l'autunno è importante proteggere le nostre giovani piantine dal freddo notturno. Non tutte hanno bisogno di essere protette, ma solo le amanti del caldo come pomodori e zucchine, che potrebbero avere già fatto capolino nei vostri vasi.
Ecco una foto in cui si vede come Simona ha risolto il problema in modo semplice e funzionale.

Il tessuto non tessuto è molto utile in queste situazioni e ci aiuta a far crescere bene le nostre piante.
Un colpo di freddo in questo momento potrebbe fermare la crescita delle nostre pianticine per parecchi giorni, ritardandone l'entrata in produzione.
Non bisogna mai essere precipitosi nel trapiantare le nostre piantine, meglio essere sicuri che la stagione sia stabile.

Ecco un altro ottimo esempio di orto in cassetta sempre dal terrazzo di Simona. 


Coltivare l'insalata dentro le cassette di legno ricoperte di tessuto non tessuto dà grandi soddisfazioni. Inoltre, se le cassette hanno le misure giuste si possono impilare e nella stessa superficie ci possono essere insalate a stadi di crescita diversa a seconda del livello in cui si trovano: sul pavimento o comunque in basso, dove arriva poca luce, l'insalata appena seminata, al piano superiore quella appena nata e così via fino alla cassetta più alta dove cresce l'insalata ormai pronta da mangiare.

Buona sperimentazione.

venerdì 13 aprile 2012

Indirizzo email

Per chi sta visitando il blog successivamente all'intervista su Radio Città del Capo, se volete contattarmi per domande, dubbi, curiosità, potete farlo inviando un'email all'indirizzo ortoinpiccolispazi@gmail.com
A presto,
Marco

mercoledì 11 aprile 2012

Erbe aromatiche sempre a portata di mano


Le erbe aromatiche in cucina sono un vero toccasana ed oltre a migliorare il gusto e il sapore dei nostri piatti hanno comprovate proprietà benefiche; spesso però si rinuncia al loro utilizzo fresco per mancanza di disponibilità. Basta veramente poco per averle sempre fresche e a portata di mano:coltiviamocele così saremo sicuri anche della loro genuinità.
Scoprirete che le piante che ci coltiviamo da soli sono molto diverse da quelle che siamo abituati ad utilizzare normalmente.
Ma veniamo a questa semplice idea per collocare i nostri vasi di aromatiche in pochissimo spazio dando anche un tocco di originalità al vostro balconcino o terrazzo.

Cosa occorre:
n. 3 vasi di coccio (scegliete vasi cha abbiano il foro di sgrondo delle acque abbastanza largo)
mt. 2 di corda (di diametro adeguato per passare nel foro del vaso)
Un po’ di terriccio (io ho utilizzato il compost prodotto nel mio orto)
n. 3 piante aromatiche a scelta (io ho utilizzato salvia, rosmarino, timo)

Attrezzatura necessaria:
Un pianta bulbi
Un pennarello indelebile

Realizzazione:
per prima cosa scrivere sui vasi i nomi delle piante con il pennarello indelebile


Successivamente infilare la corda nel foro del primo vaso
Preparare il vaso per accogliere la nostra piantina.


Svasare la pianta aromatica e con il pianta bulbi praticare un foro passante nella sua zolla in modo da far passare la corda.

o sul fondo del vaso e si e si procede a preparare la pianta sllo indelebileanche un tocco di originalità al vostro balco

Ho scelto il rosmarino prostrato ed il timo serpillo, ovvero piante dal portamento ricadente, perché mi sembravano più adatte al nostro scopo.

Fare un nodo alla corda sotto ogni vaso e ripetere le operazioni per tutte e tre le piante.


Forse l’immagine del nostro lavoro finito vi farà capire meglio di ogni spiegazione quello che dovete fare se volete copiare il nostro porta spezie


Ecco il nostro lavoro finito appeso al trave del nostro portichetto

Buon lavoro

lunedì 2 aprile 2012

Consociazioni



Ciao a tutti,
mi ha scritto Isa, che ha qualche dubbio per quel che riguarda le consociazioni:

Ho recuperato da internet alcune consociazioni, ma c'è veramente di tutto,
infatti ho trovato alcune contraddizioni...( tipo pomodoro e fagioli)
Volevo inoltre sapere se consociazione significa mettere una piantina di fianco all'altra, oppure se le piantine si trovano a distanza di 1 metro, possono danneggiarsi o migliorare? Ho un orto di 40 m2 che ho diviso in 5 "strisce" rettangolari. In una di queste ho preparato le buche per i pomodori e nell'altra metà (a distanza di circa 1mt) ho seminato i piselli. Quindi l'ultima pianta di pomodoro si troverà a circa 1,5 mt. dai piselli. Pensi che potrebbero danneggiarsi a vicenda?”

Ciao Isa, per consociazione si intende la coltivazione di piante vicine o addirittura nello stesso vaso. Un metro è molto più del necessario. Quando si consociano due piante va lasciato fra di loro lo spazio necessario a far loro raggiungere la maturità, nulla di più.
Come hai notato anche tu, in rete si trovano moltissime tabelle su come consociare e alcune volte le informazioni non coincidono. Io col tempo ho creato una mia tabella Excel che posso inviare a chi me ne farà richiesta commentando questo post.

In ogni caso ci sono un paio di regole di base che valgono sempre quando si fanno coltivazioni miste:
- mai mettere vicine piante appartenenti alle stessa famiglia
- affiancare piante a crescita veloce con piante a crescita lenta, in modo che non vadano in competizione.

È sempre consigliato inserire nelle consociazioni le leguminose perché arricchiscono il terreno e le aromatiche e alcune piante da fiore come tagete, calendula, nasturzio che funzionano da repellenti naturali per gli insetti dannosi.

A presto!

martedì 27 marzo 2012

Diradare o non diradare?

Mi ha scritto Riccardo, inviandomi una foto delle sue coltivazioni e ponendomi un interessante quesito:

"Ti allego una foto del mio vasone dove, in pieno delirio da permacoltura, orto sinergico o che dir si voglia, sto provando a coltivare, nell'ordine, cipolla tropea, radicchio selvatico, cicorino, 
fagiolini neri e, se crescono i piantini, pomodori.

Nella foto puoi vedere i radicchi e i cicorini spuntati vicino alle cipolle.

Mi chiedevo se era necessario "diradare" visto il fitto o andava bene così e nel caso dovesse essere necessario qualche intervento, meglio attendere."


Ciao Riccardo, è per me un piacere cominciare a darvi consigli e suggerimenti perché possiate ottenere ottimi risultati e grandi soddisfazioni dal vostro orto in terrazza.
Quei ciuffetti nati sono da evitare. Una semina accorta può evitare che tanti semi nascano nello stesso punto.
Nel tuo caso, come in altri, la dimensione dei semi rende quasi impossibile seminarli singolarmente, si rende quindi necessario un diradamento.
All'interno del ciuffetto di piantine nate bisognerà selezionare la più bella e con estrema delicatezza eliminare le altre.
Per facilitare questa operazione si possono utilizzare delle pinzette da ciglia.
Alla fine dell'operazione si rende quasi sempre necessario ricompattare il terriccio vicino alla piantina rimasta.
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo e che il post sia utile per più persone.

L'orto di Anne


Ho ricevuto da Anne le foto delle coltivazioni in corso sui suoi balconi.

“Ho piantato pomodori, romana, radicchio, valeriana, rucola, frigitelli,
peperoncini piccanti, zinnie e le solite piante aromatiche.”







Grazie mille Anne, e complimenti per i tuoi “lavori in corso”!




lunedì 26 marzo 2012

Presentazione


Questo blog nasce in seguito al corso “L’orto in piccoli spazi. Possibilità per chi non ha terra" tenutosi presso l’Istituto Agrario “Serpieri” di Bologna a marzo 2012.
Durante il corso sono stati trattati i vari metodi di coltivazione in terrazza e in balcone e le cosiddette coltivazioni indoor. Abbiamo inoltre affrontato il tema del compostaggio domestico, della scelta delle piante e dei i semi, della concimazione e della difesa da malattie e insetti.
Il blog si ripropone come una sorta di “continuazione virtuale” delle lezioni svolte in aula, per vedere cosa messo in pratica dai partecipanti al corso e rispondere ai loro eventuali quesiti e dubbi, nella speranza di offrire spunti interessanti a tutti coloro interessati a questi argomenti.